Le ghiandole perianali rappresentano per molti proprietari un problema assai ricorrente .
Sentiamo molto spesso parlare di sacche anali infiammate , da svuotare o addirittura infette e sempre più spesso proprietari disperati alla ricerca di una soluzione, ma da dove nasce il problema ?
Innanzitutto chiariamo funzione e formazione di queste ghiandole .
La regione anale e perianale compresa nel perineo, rappresenta il luogo in cui convergono e si aprono all’esterno gli orifizi relativi al digerente , urinario e riproduttivo. Le ghiandole anali sono localizzate nelle zone definite colonnare e intermedia del canale anale , si trovano in posizione simmetrica rispetto all’ano stesso e sono facilmente individuabili .
Il secreto delle ghiandole perianali è un composto mediamente denso costituito da acido butirrico, acido propionico e indolo e in via del tutto generale possiamo asserire che tutti e tre i composti vengono sintetizzati biologicamente per decomposizione di composti zuccherini e fibre vegetali.
Questo secreto viene raccolto in due piccole sacche, localizzate in prossimità delle ghiandole stesse ; durante la defecazione le sacche vengono stimolate e compresse dall’azione meccanica delle feci e secernono quindi il liquido in esse contenuto .
Frequentememnte si riscontrano in cani di ogni razza, età o sesso vere e proprie disfunzioni o patologie a carico delle ghiandole anali e relativi sacculi che possiamo differenziare in base alla gravità del problema :
- Ostruzione delle ghiandole: l’ostruzione del sacco può essere dolente ed è facilmente riconoscibile in quanto il cane manifesta il tipico movimento definito volgarmente “ carriola “ in cui l’animale struscia il posteriore su pavimenti e superfici. Le sacche anali ostruite contengono un materiale denso di colore marrone grigiastro, dall’odore nauseabondo che si avverte quando si procede allo svuotamento manuale
- Sacculite : vera e propria infiammazione delle sacche il cui contenuto assume una consistenza purulenta ( possibili le perdite ematiche ) . La sacculite si risolve con frequenti svuotamenti manuali e apportando una modifica alla dieta del cane
- Ascessualizzazione delle sacche: è un fenomeno ben più grave con formazione di pus , dermatite , rialzi febbrili e marcata dolorabilità. In linea generale quando ci troviamo di fronte alla formazione di un ascesso la terapia sarà puramente medica e quindi delineata dal veterinario
- Rottura delle sacche con formazione di fistole perianali, ( molto frequenti nel pastore tedesco, labrador e setter irlandese) i cui sintomi sono facilmente riconoscibili: avremo un cane estremamente nervoso con leccamento continuo della zona anale, stitichezza e tenesmo( contrazioni incontrollate spesso dolorose e accompagnate da uno stimolo continuo all’ evacuazione); il trattamento è generalmente chirurgico ma l’eziologia delle fistole perinali è al momento ancora sconosciuta. Si presume che siano supportate da un processo patologico immunomediato multifattoriale e da specifiche caratteristiche fisiche relative alla conformazione della coda e dell’ano.
Occupiamoci quindi delle manifestazioni più lievi legate all’alimentazione del cane .
Alcuni studi hanno messo in relazione una dieta squilibrata ricca erroneamente di prodotti raffinati con un aumento degli episodi ostruttivi e possibili fenomeni infiammatori delle sacche perianali.
Nello specifico, secondo tali teorie, abusi di prodotti commerciali di dubbia fattura, cereali, sottoprodotti di origine animale e vegetale possono contribuire alla formazione di fenomeni ostruttivi in quantotali alimenti contribuiscono ad alterare la fisiologica produzione del siero ghiandolare.
Una certezza è che un aumento nella dieta dei nostri amici di fibre alimentari favorisce la regolarizzazione dell’arttività ghiandolare e il miglioramento della problematica ( fermo restando che lo svuotamento manuale e meccanico rimane la soluzione finale più semplice e immediata).
L’alimentazione pertanto gioca un ruolo fondamentale nella prevenzione del problema. Vediamo come.
Abbiamo parlato di aumento di fibre ma cosa sono e come si introducono ?
Aumentare l’introito di fibre è possibile sia nel cane alimentato con prodotti commerciali sia in soggetti alimentati con diete casalinghe . Le fibre sono dei polisaccaridi vegetali non disponibili in quanto non processabili durante la digestione ( cosa consentita invece agli erbivori ) .
In base al loro comportamento in acqua si suddividono in fibre solubili e insolubili .
Le fibre solubili sono costituite da pectine, gomme, mucillagini e galattomannani mentre quelle insolubili da cellulosa, emicellulosa e lignina.
Le fibre sono comunque fondamentali nella dieta dei nostri cani in quanto rappresentano una fonte di nutrimento per la flora batterica intestinale e per tale motivazione vengono anche definite prebiotiche.
La flora intestinale fermenta la fibra solubile producendo acidi grassi a corta catena: acetato, propinato e butirrato.
Non vi dicono nulla queste sostanze ?
Esatto! Sono le stesse che ritroviamo all’interno del secreto ghiandolare anale .
Ecco quindi spiegata l’importanza delle fibre alimentari per ridurre e regolare la produzione delle ghiandole perianali.
Ma quali fibre utilizzare ?
Possiamo introdurre nella dieta del nostro amico la fibra di PSYLLIUM o la crusca di avena/grano, esistono inoltre in commercio integratori specifici ad alto contenuto di fibre dedicate al mondo dei pets .
Spesso l’infiammazione delle ghiandole e dei relativi sacchi anali può manifestarsi a seguito di un periodo di diarrea prolungata poiché le feci non conformate mal contribuiscono allo svuotamento delle sacche stesse. Anche intolleranze alimentari possono promuovere fenomeni infiammatori delle ghiandole che assumono quindi il ruolo di target e di messaggio chiaro ed esaustivo per il proprietario .
Ma queste ghiandole sono sempre un problema?
Assolutamente no.
Le ghiandole perianali non hanno solo la funzione di facilitare l’espulsioni delle feci bensì una funzione assai più importante legata al mondo della comunicazione.
Il secreto ghiandolare è una fonte di comunicazione intraspecifica fondamentale. Con la defecazione ( per marcatura e non ) il cane rilascia nel mondo esterno una parte di questo secreto con lo scopo specifico di informare gli altri conspecifici sul proprio stato di salute, la propria natura e maturità sessuale ma soprattutto il proprio “ stato emotivo attuale “
Ed è proprio per questo motivo che la questione ghiandole e secreto non deve essere assolutamente demonizzata.
Cani estremamente comunicativi o che stanno vivendo o hanno vissuto in un arco temporale breve un evento stressogeno possono rilasciare grossi quantitativi di secreto ghiandolare al fine di informare il mondo esterno di ciò che hanno appena passato.
Sarà quindi possibile che il vostro amico a seguito di un’aggressione o di un forte trauma emotivo possa lasciare un “profumato” ricordino sul vostro divano che non necessita di intervento alcuno e non deve allarmarvi.
Un capitolo a parte lo occupano poi i cosiddetti “cani da caccia” ( segugi, breton, pointer, cocker spaniel etc ) che della comunicazione e marcatura hanno fatto un caposaldo , giustificato dalla propria inclinazione genetica.
Sarà quindi assai più frequente un rilascio naturale, abbondante e più marcato a livello olfattivo, di liquido proveniente dalle sacche anali in questi soggetti , fenomeno che non deve pertanto allarmare il proprietario finché resta nella natura fisiologicità dell’individuo.
In conclusione cosa possiamo fare per limitare la problematica relativa al mancato svuotamento delle sacche anali ?
- svuotare manualmente le sacche per risolvere la problematica nell’immediato
- aumentare l’introito di fibre nella dieta del cane ( crusca d’avena , di grano , psyllium etc )
- favorire un buon funzionamento della mucosa gastrointestinale promuovendo l’eubiosi e a tale scopo si rivela assai utile l’utilizzo di un probiotico come colon dog il cui uso garantisce un completo sostegno della flora intestinale.
- Eliminare dalla dieta del nostro amico a 4 zampe prodotti raffinati e di pessima fattura, cereali, sottoprodotti di origine animale, coloranti e conservanti chimici .
- Evitare abusi di sostanze chimiche e farmacologiche
- Possiamo invece utilizzare impacchi di malva ad uso locale volti a ridurre lo status infiammatorio ed integrare aloe nella dieta e nello specifico consiglio l’estratto idroenzimatico il quale contiene steroidi vegetali la cui azione è ascrivibile agli steroidi di sintesi farmacologica ( azione quindi antinfiammatoria ) senza tuttavia gli effetti collaterali del farmaco stesso . Pertanto grazie ai componenti sopracitati l’estratto esercita un’azione generale lenitiva e calmante sui tessuti infiammati.
Se avete ancora dubbi in merito non esitate a scrivermi .
Valentina Vivaldi
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